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L'AQUILA: serve personale specializzato

Il direttore di Confindustria, Francesco De Bartolomeis: "Avviati i corsi, è la richiesta delle aziende dell'interno".



Le esigenze delle aree interne e dell’Aquila in particolare, sono delineate da Francesco De Bartolomeis, direttore di Confindustria L’Aquila zone interne. «Noi ipotizziamo che la situazione», sottolinea il direttore, «sia abbastanza stabile. L’elemento di criticità, dopo la pandemia e il calo delle materie prime, è ben chiaro. Credo che la terza emergenza che stiamo vivendo e che va superato nel medio termine sia la carenza di competenze. È un tema reale che registriamo nelle aree interne abruzzesi. Abbiamo la forte necessità di reperire le competenze tecniche e professionali».

Confindustria L’Aquila ha organizzato già dei corsi. «Sì, è vero, lo stiamo facendo con gli Its (Istruzione tecnologica superiore), ponte concreto per raggiungere il mondo del lavoro, attraverso percorsi biennali. Uno, riservato a 23 allievi, è iniziato lo scorso mese di ottobre ad Avezzano. È un percorso di medio lungo termine con due anni di corso. Abbiamo richieste specialmente delle grandi aziende dell’area marsicana. Noi dobbiamo creare dei punti di eccellenza di formazione su tutte le aree interne abruzzesi che rappresentano la metà del territorio della nostra regione».

Le aree interne hanno un assetto e una fisionomia industriale ancorati alla grande impresa soprattutto tra Marsica e Sulmona. «Le competenze e la formazione tecnica», precisa De Bartolomeis, «rappresentano una risposta concreta. È chiaro che non mancano i lavoratori, mancano le competenze. Le imprese, da un lato, cercano di fare formazione interna, ma dall’altro è in corso una fase di ricambio generazionale della forza lavoro, perché le industrie più grandi della provincia stanno compiendo 30-40 anni di anzianità e quindi il ricambio generazionale è intenso. In 30-40 anni è cambiato il mondo, la tecnologia è entrata a tutti gli effetti nel mondo del lavoro. La robotizzazione, la gestione dei macchinari come efficienza energetica sono una realtà. E mancano le competenze della transizione digitale e soprattutto green di cui parliamo tutti i giorni. Questi sono gli elementi che rendono più fluido il mercato del lavoro in grado di dare risposte concrete alle esigenze del mondo industriale».

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