I temi della settimana
SUPERBONUS, MARCHESINI AL SOLE24ORE: NO A NORME RETROATTIVE, A RISCHIO LA FIDUCIA TRA IMPRESE E ISTITUZIONI.
"Comprendiamo la difficoltà del governo a gestire impegni gravosi, presi da altri, che stanno dimostrando di avere effetti imponenti sul bilancio dello Stato. Ma un aspetto non possiamo accettare, in questo e in qualsiasi altro caso: la retroattività di un provvedimento. Una scelta del genere crea un clima di sfiducia e mina le fondamenta di uno dei capisaldi principali del fare impresa: la certezza del diritto" così Maurizio Marchesini, vice presidente di Confindustria per le Filiere e le Medie imprese e vice presidente in pectore per le Relazioni industriali, ha commentato in un'intervista sul Sole24Ore le dichiarazioni del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sullo spalmacrediti relativo al Superbonus. Marchesini ha richiamato l'attenzione del governo sulla necessità di avviare subito un confronto: "ci auguriamo che il governo riconsideri le proprie intenzioni valutando con attenzione l'impatto devastante che avrebbero sul settore e su tutta la sua lunga e articolata filiera. Ripeto, comprendiamo bene le difficoltà del governo per impedire che la coda dei crediti da Superbonus metta a rischio il deficit programmatico dell'anno in corso, indicato dal Def e approvato in Parlamento. Ma in nome della certezza del diritto non condividiamo l'eventuale retroattività. Noi abbiamo un'esigenza non negoziabile: dobbiamo portare a termine i contratti in essere, che prevedono, ad esempio, acconti già versati e altro. Detto questo siamo pronti a dialogare e chiediamo con forza un confronto con il governo. Secondo il vice presidente "l'impatto coinvolgerebbe tutto il sistema imprenditoriale, perché la filiera è molto ampia e va dai materiali agli infissi ai macchinari. Si verificherebbe un contagio a catena, dalle dimensioni enormi, su tutte le articolazioni dell'immobiliare. Il mondo delle costruzioni è ovviamente in allarme, ma il fatto che abbia reagito anche quello del credito e della finanza la dice lunga sugli effetti dell'eventuale provvedimento".
BARONI AL SOLE24ORE:SERVE UN FONDO EUROPEO PER LE TRANSIZIONI. AL VIA IL FORUM DELLA PICCOLA INDUSTRIA A NAPOLI.
“C’è un elemento chiave, imprescindibile: la sostenibilità deve coniugarsi con una maggiore competitività dell'industria, con una spinta all'innovazione tecnologica e alla ricerca. Se deve limitarsi ad un approccio burocratico, ideologico e regolatorio, a certificazioni fini a sé stesse, allora è una strada da non perseguire, che condanna l'Europa a perdere terreno nei confronti degli altri continenti, Usa e Cina in testa”. Così Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria, in un’intervista al Sole24Ore, lanciando il Forum annuale della Piccola Industria, "La via europea alla sostenibilità: Pmi fra opportunità e incognite", che si terrà a Napoli il 10-11 maggio e che metterà attorno a un tavolo imprese e istituzioni per riflettere sull'Ue che verrà. “Sul palco avremo anche i nostri colleghi di Medef e Bdi. Un approccio competitivo alla sostenibilità non è un'esigenza solo dell'Italia, è condivisa anche dagli altri paesi industrializzati dell’Ue. Dall'industria, con l'innovazione tecnologica e la ricerca, possono arrivare soluzioni alla transizione green e digitale, crescita, sviluppo sociale e progresso civile. E quindi va messa al centro nella costruzione del futuro dell'Europa”, ha detto Baroni, secondo cui “in quest'ultimo periodo l'Europa ha ragionato come se non fosse inserita in un contesto generale. Abbiamo assistito a rivalità tra Stati all'interno della Ue e non ci siamo impegnati nella competizione con il resto del mondo, non è stato capito che la competizione è globale e non locale. Abbiamo addirittura regole antitrust che limitano la crescita dei campioni europei quando all'estero ce ne sono di ben più grandi”. Per il VP, “occorre una politica industriale che renda le transizioni green e digitale un fattore di competitività. E per farlo servono molte risorse: ribadisco ancora una volta la necessità di un fondo comune europeo finanziato anche a debito dagli Stati membri per sostenere questi passaggi cruciali e che affianchi le imprese in questo percorso”.
CONFINDUSTRIA PRESENTA UN VOLUME SULLE COLLEZIONI D’ARTE CUSTODITE DALLE IMPRESE
È stato presentato a Torino, presso la fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il volume “Il segno dell’arte nelle imprese. Le collezioni corporate italiane per l’arte moderna e contemporanea”, edito da Marsilio Arte, su iniziativa di Confindustria, con il patrocinio del Ministero della Cultura. La pubblicazione accoglie immagini e storie di 57 collezioni di arte moderna e contemporanea custodite dalle imprese: un racconto che testimonia la passione per l’arte di imprenditrici e imprenditori e il loro desiderio di sostenere la produzione artistica, italiana e internazionale, sia di artisti già conosciuti e affermati che di quelli emergenti. Il progetto è nato su iniziativa di Katia Da Ros, Vice Presidente per Ambiente, Sostenibilità e Cultura, e di Antonio Alunni, Presidente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, con l’obiettivo di promuovere un fenomeno poco conosciuto al grande pubblico e valorizzare un diverso modello di imprenditorialità ispirata alla Corporate Cultural Responsibility che vede le imprese come motore di crescita non solo economica, ma anche civile, sociale e culturale, della società e dei territori in cui hanno i propri insediamenti produttivi. Il volume è stato realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo, la Main Partnership per la Cultura di Impresa di 4.Manager, in collaborazione con IWS, con il Knowledge Partner Deloitte Private e con il contributo di Fondazione Bracco e Christie’s Italy.
CONFINDUSTRIA E INAIL PREMIANO LE AZIENDE VINCITRICE DELL’ VIII EDIZIONE DEL PREMIO SICUREZZA.
“Formazione, prevenzione e partecipazione. I lavoratori devono avere consapevolezza delle scelte dell'azienda, occorre avvicinare imprenditori e lavoratori. Una logica di divisione, che si regge sul regime sanzionatorio, non potrà essere efficace”. Così il Vice Presidente Maurizio Stirpe intervenendo all’ottava edizione del “Premio Imprese per la Sicurezza” organizzato da Confindustria e Inail, con la collaborazione tecnica di APQI-Assoriazione premio qualità Italia, e di Accredia, Ente italiano di accreditamento, istituito per implementare nel mondo imprenditoriale la cultura della sicurezza e il miglioramento continuo dei livelli di tutela della salute dei lavoratori. Il premio vuole condividere e diffondere le buone pratiche, in modo che possano essere un punto di riferimento. Su questo aspetto hanno insistito tutti: “la cultura della sicurezza del lavoro deve inserirsi nei processi produttivi, non deve essere considerata l'ennesimo aggravio burocratico, ma qualcosa di essenziale per lo sviluppo”, ha detto il Vice Presidente Maurizio Marchesini. Il Premio è rivolto a tutte le aziende anche non aderenti al sistema Confindustria, conferito secondo il punteggio raggiunto (alla fascia più alta sono stati assegnati gli Award e a seguire i Prize), a categorie di imprese distinte per tipologia di rischio e per dimensione, a seguito di un lungo iter di valutazione che ha previsto anche visite in azienda. Inoltre, Menzioni speciali sono state riconosciute ad aziende che hanno sviluppato progetti specifici. L’Award è stato assegnato a: Diasen Srl; Siot Spa; Maersk H2S Safety Services Italia Srl. I 7 Prize sono stati consegnati a: Chemetall Italia Srl; Rotork Instruments Italy Srl; Remosa Srl; Caterpillar Prodotti Stradali Srl; Cooperativa Edile Appennino Srl; Dompé Farmaceutici Spa; Intercos Europe Spa. Le 5 Menzioni sono state date a: Super Glanz Spa, Diasen Srl, Chemetall Italia Srl, Dompé Farmaceutici Spa, Geosec Srl. Sono arrivate Finaliste: Eredi Raimondo Bufarini Srl, Polykeg Srl, O-I Italy Spa.
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