I temi della settimana
ORSINI: PREVENZIONE E FORMAZIONE DECISIVE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO
“Ogni incidente sul lavoro, ogni morte sul lavoro non è accettabile per famiglie, impresa, sindacati. Sulle vite non ci possono essere divisioni. Bisogna accelerare il dialogo con i sindacati e metterci attorno a un tavolo per individuare soluzioni”. Ha affermato il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all’assemblea dell’Unione Industriale Pisana dedicata al tema della sicurezza sul lavoro. La soluzione non sono le sanzioni, piuttosto “la formazione e la prevenzione, che sono centrali. Occorre fare formazione, all'interno di una cultura che si costruisce in un percorso, nel tempo”. Nel frattempo “dobbiamo incentivare e aumentare i controlli, una strada per la salvaguardia delle persone. Sulla formazione, inoltre, ci sono i fondi Inail, usiamoli”, ha esortato Orsini, che sugli appalti ha proposto: “la via è aumentare i requisiti delle imprese che possono partecipare alle gare, che è anche il modo per far crescere le piccole e medie imprese”. La competitività è la parola chiave. Che si declina in molti aspetti. A partire dalle persone “che sono il nostro patrimonio”, come ha sottolineato nell'assemblea di Confindustria Toscana Sud. “Il mismatch tra domanda e offerta è del 50% e pesa per 38 miliardi all'anno”, ha detto Orsini che ha rilanciato la necessità di una mappatura delle esigenze delle imprese per orientare la didattica, e un piano casa. “Stiamo preparando una proposta da discutere con il governo” per offrire abitazioni ai lavoratori ad affitto contenuto. "In Italia il costo dell'affitto della casa sta diventando un problema. Dobbiamo fare in modo di costruire un grande piano casa, riutilizzando magari quegli spazi nelle città che sono degradati facendo una rigenerazione urbana. Se non mettiamo al centro queste cose non sapremo attrarre e non faremo restare le persone".
ORSINI: IL PAESE INTRODUCA MISURE STRUTTURALI PER RILANCIARE LA PRODUTTIVITA’
“Il tempo stringe e su industria 5.0 ad oggi mancano ancora otto passaggi per metterla a terra. E dobbiamo fare presto. La misura farà benissimo alla crescita del Pil ma sono evidenti le difficoltà dei continui stop and go normativi: ecco perché il Paese deve avere una visione almeno a cinque anni, dotandosi di misure strutturali in grado di spingere verso l'alto la produttività, puntando anche ad un sistema in cui ci sia certezza nel diritto, a garanzia delle scelte delle nostre imprese ma anche in funzione della nostra attrattività verso gli investitori esteri”. Così il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervenendo all’assemblea di Ucimu. All'Europa si chiede una sterzata rispetto alle politiche adottate, puntando ad avere un costo unico dell'energia, un fondo sovrano in grado di sostenere parte dei costi della doppia transizione e spostando in avanti oltre il 2035 lo stop ai motori endotermici: “su questo faremo una battaglia”, ha aggiunto Orsini. “Servono politiche industriali che mettano al centro la produttività e la neutralità tecnologica in modo che si possano salvaguardare le competenze dei singoli paesi”.
ECONOMIA DEL MARE, ZANETTI: INFRASTRUTTURE, FLOTTE E PERSONE SONO LE PRIORITA’ PER LA COMPETITIVITA’ DEL SETTORE
“Il settore della Blue Economy oggi vale il 9,1% del Pil nazionale, 161mld di euro: cifra che evidenzia la necessità di valorizzare e rilanciare questo comparto, attore determinante nello sviluppo competitivo dell'intero Paese. Per questo, Confindustria, col contributo dell'intero sistema associativo, lavora ad una nuova politica industriale costruita sulle filiere e sulla loro integrazione coi territori e coi diversi settori”. Così Mario Zanetti, Delegato del Presidente di Confindustria per l'Economia del Mare e presidente Confitarma, all'evento del Sole24Ore 'Economia del Mare 2024'. “Anche sull'EdM, la scelta dei driver strategici punta sullo sviluppo della portualità e di vettori e flotte, insieme alle relative competenze. Un altro tassello funzionale – ha continuato Zanetti - è l'introduzione di azioni congiunte pubblico-privato capaci di sostenere tutte le componenti della filiera nel processo di decarbonizzazione, anche per restare competitivi rispetto ai nostri concorrenti. Persone, infrastrutture e flotte sono le 3 priorità su cui ci concentreremo per mettere al centro la competitività del settore dell'economia del mare". Sulle infrastrutture dell'Economia del Mare, per Zanetti "serve un approccio collaborativo e integrato, che abbia i porti come elemento centrale". Sulle flotte "fra il 2022 e il 2023 la flotta che batte bandiera italiana è scesa in termini di stazza lorda complessiva dell’8%. Occorre dunque lavorare per mettere al centro dell’economia italiana il settore dello shipping, rendendo prioritario tutto quello che può migliorarne la competitività". Inoltre, sulla transizione green: "è importante sottolineare che è un gioco di squadra - ha detto Zanetti -, non possiamo giocare da soli. Occorre anche il contributo del settore pubblico". Sulle autostrade del mare, “il supporto odierno in Italia – ha evidenziato Zanetti - è di 1,5 euro per chilometro. Se guardiamo ai nostri competitor questo contributo in Spagna sale a 13 euro. Questo comporta benefici non solo per l'EdM ma anche per l'alleggerimento dei traffici su altre infrastrutture”. Sugli ETS, “applicati al settore marittimo è una regolamentazione locale a fronte di un problema globale. Resta fondamentale che i fondi incassati siano utilizzati, sia a livello Ue che di Stati membri, per supportare la transizione verde del settore”, ha concluso Zanetti.
EXPO 2025 OSAKA: FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA CONFINDUSTRIA E COMMISSARIATO PER L’ITALIA A EXPO 2025 OSAKA
Garantire la massima partecipazione delle imprese del sistema industriale italiano a Expo 2025 Osaka. Questo il principale obiettivo del Protocollo d’Intesa siglato tra Confindustria e Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, L’accordo, firmato da Barbara Cimmino, Vice Presidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli investimenti, e da Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, consolida la collaborazione tra le due istituzioni nello sviluppo delle connessioni tra aziende italiane e nuovi potenziali partner esteri per facilitare lo sviluppo di relazioni economiche e accordi commerciali. “Identificare progetti da coinvolgere, in stretto raccordo con le Associazioni del Sistema, privilegiando quelli più significativi in relazione all’Area Asia-Pacifico e ai Paesi considerati strategici, creare momenti di incontro e condivisione con le imprese associate, con gli enti, le istituzioni, le accademie con cui il Commissariato ha instaurato accordi di collaborazione, promuovere, in partnership con il sistema pubblico, l’organizzazione di missioni outgoing in Giappone e incoming. Questi alcuni degli obiettivi del Protocollo d’Intesa – ha detto la Vice Presidente Cimmino - che ci vedrà impegnati per i prossimi mesi nel definire un piano condiviso di attività per facilitare l’aggregazione di risorse e competenze nel mondo imprenditoriale italiano, in cui le aziende saranno le vere protagoniste”. Secondo Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, “oltre a spazi dedicati nei quali è possibile presentare progetti e organizzare eventi, le imprese che verranno a Expo si troveranno supportate dai servizi offerti da una rete di Istituzioni e Associazioni di categoria con le quali in questi mesi abbiamo stretto accordi di collaborazione. La partnership con Confindustria è un elemento importante di questo percorso di internazionalizzazione”. Per Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE, presente all’incontro per sottolineare l’impegno dell’Agenzia nella promozione delle attività imprenditoriali sui mercati esteri: “L’Expo 2025 Osaka è un evento che unisce promozione e sviluppo del Made in Italy, che rappresentano le principali attività dell’Agenzia ICE. L’Esposizione Universale è infatti una vetrina unica per le produzioni italiane e per la crescita delle esportazioni, non solo nel mercato locale ma anche in Giappone e in tutto il Continente asiatico. Agenzia ICE attraverso la sua rete di uffici potrebbe contribuire all’Expo di Osaka organizzando l’incoming di operatori e buyer qualificati con l’obiettivo di creare momenti di business matching e porre le basi per un ulteriore sviluppo delle aziende italiane nell’area”.
CSC, CONGIUNTURA FLASH: LA CRESCITA È LENTA, PROSPETTIVE FIACCHE. INVESTIMENTI PIÙ CHE IN UE MA RISCHIO FRENATA
È una "crescita lenta", "cresce (poco) il Pil in Italia". L'industria "prosegue il calo (nonostante il recupero di maggio)" ed ha "prospettive fiacche". "Nel secondo trimestre 2024 i servizi hanno frenato pur restando in crescita". E’ quanto emerge dalla la congiuntura flash di Luglio del Centro studi di Confindustria dove si evidenzia: "Industria ancora debole, rallentano i servizi, non decolla l'export". "Buoni segnali per i consumi" mentre "investimenti ed export tengono ma non trascinano". Intanto "il timido taglio Bce ancora non si legge nei tassi per famiglie e imprese, l'inflazione ancora alta in Eurozona e Usa rallenta la discesa dei tassi. Sale il prezzo del petrolio". Nello scenario rilevato dal centro studi di Confindustria è una fase di "mercati calmi" che, di fronte ad una lenta discesa dei tassi, si aspettano solo a settembre il primo taglio della fed (di -0,25%) e dopo l'estate un secondo taglio dalla Bce. Sul delicato fronte del costo dell'energia i prezzi appaiono "in altalena", con il petrolio che a luglio torna a salire mentre il gas è stabile "ma entrambi i prezzi sono elevati". E "l'effetto sulla dinamica dei prezzi al consumo sarà (poco) favorevole per elettricità e gas per famiglie-imprese, al rialzo sui carburanti per i trasporti". Per i consumi uno "scenario favorevole. La propensione al risparmio è salita, più delle attese perché i consumi delle famiglie sono cresciuti molto meno del reddito reale: il risparmio appare ora 'normalizzato' e in prospettiva la spesa delle famiglie potrà crescere come o più dei redditi (spinti anche dall'occupazione in crescita), grazie anche a un costo del credito in lento calo e una fiducia delle famiglie risalita a giugno per il secondo mese di fila". Sono "ancora non buone le prospettive dell'export. L'export italiano di beni è cresciuto in aprile ma calato nei mercati extra-UE a maggio", con "prospettive negative per l'estate, secondo gli ordini manifatturieri esteri in giugno; deboli anche le indicazioni qualitative per gli scambi globali". Sul fronte degli investimenti il Csc rileva: "Italia va meglio dell'Europa" ma ci sono anche "prospettive incerte" con il rischio di "una frenata" nei prossimi trimestri. "I macchinari e i fabbricati non residenziali sosterranno gli investimenti in prospettiva", trainati da Pnrr e piano Transizione 5.0, mentre "continuano a crescere quelli in ricerca e sviluppo ma non come in Francia". Oltre la metà degli investimenti fissi sono realizzati dalle imprese private (57,9% nel 2023) ed "un'ampia quota" è realizzata dalle famiglie (27,0%), soprattutto in abitazioni.
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