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Sette giorni - newsletter di Confindustria del 29 settembre 2023


I temi della settimana

BONOMI A REPUBBLICA: PREOCCUPATI DA SPREAD E DEBITO. RIVEDERE LA SPESA E PUNTARE SU INVESTIMENTI


“Visto il maxi debito pubblico, lo spread ci preoccupa molto. Ho visto che il ministro Giorgetti ha detto che il solo aumento del differenziale quest'anno brucerà 15 miliardi. È una manovra finanziaria. Io credo che sia stata sbagliata la strada che ha preso la Bce. La sola strada dell'aumento dei tassi per combattere un'inflazione importata non serve. Anzi, il rischio è la recessione. Bisognava equilibrare l'aumento dei tassi, come avvenuto negli Stati Uniti, con stimoli agli investimenti". Così in un'intervista a Repubblica, in occasione del Trilaterale Confindustria-BDI- Medef, il Presidente Carlo Bonomi. "Sarebbe anche importante escludere determinati investimenti dal Patto di stabilità. Da noi sono crollati dal 3,5% del primo trimestre 2021 allo 0,8% degli ultimi trimestri" ha aggiunto. In Italia "bisogna rivedere seriamente la spesa corrente, sono oltre 1.100 miliardi all'anno. Francamente i due miliardi di tagli previsti sono pochi". In generale – ha evidenziato Bonomi - "c'è un rallentamento del commercio mondiale. La Germania sta rallentando in maniera consistente. Ed è il nostro primo partner commerciale, nel 2022 gli scambi hanno raggiunto i 168 miliardi di euro. Noi siamo un'economia di trasformazione, basata sulle esportazioni, e in presenza di una domanda interna asfittica, la Germania ci ha sempre garantito un buon andamento dell'economia. Insomma, non possiamo mai gioire se i tedeschi vanno male". Secondo Bonomi c'è uno "smarrimento della politica europea e mi sembra che dopo il periodo pandemico l'Europa abbia perso quello spirito cooperativo. E siamo dinanzi a grandi trasformazioni, a enormi sfide". In Europa – ha concluso - "bisogna creare fondi comuni. Se la sostenibilità ambientale è un bene comune europeo bisogna che tutti i Paesi investano con le stesse possibilità altrimenti spacchiamo il mercato unico".

BONOMI AL FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG: INDUSTRIA ITALIANA SOTTOVALUTATA. MANOVRA BANCO DI PROVA


“L'in­du­stria ita­lia­na è in­giu­sta­men­te sot­to­va­lu­ta­ta. Ab­bia­mo su­bi­to tre gran­di cri­si nel 2008, 2010 e 2011. Ma la sfer­za­ta è sta­ta mes­sa a frut­to. De­ci­ne di mi­glia­ia di im­pre­se ita­lia­ne han­no raf­for­za­to il loro pa­tri­mo­nio, sono en­tra­te in ca­te­ne glo­ba­li del va­lo­re e for­ni­tu­re, han­no in­ve­sti­to in ri­cer­ca e svi­lup­po e rea­liz­za­to nuo­ve ca­te­ne di­stri­bu­ti­ve sui mer­ca­ti este­ri". Così il pre­si­den­te di Con­fin­du­stria, Car­lo Bo­no­mi, in una in­ter­vi­sta al quo­ti­dia­no te­de­sco Frank­fur­ter All­ge­mei­ne Zei­tung alla vi­gi­lia del tri­la­te­ra­le a Ber­li­no con i suoi omo­lo­ghi di Ger­ma­nia e Fran­cia. "Ab­bia­mo di­ver­si­fi­ca­to l'ex­port, sia­mo mol­to meno espo­sti ver­so la Cina del­la Ger­ma­nia". L'I­ta­lia, è la pre­mes­sa, "vie­ne da un pe­rio­do mol­to po­si­ti­vo dopo il Co­vid. An­che il pri­mo se­me­stre di que­st'an­no è sta­to po­si­ti­vo, ma oggi sia­mo in ral­len­ta­men­to come pur­trop­po tut­ti i Pae­si com­pre­sa la Ger­ma­nia, che per noi e' un part­ner in­du­stria­le mol­to im­por­tan­te". Per Bo­no­mi “il gran­de ban­co di pro­va ar­ri­ve­rà con la pros­si­ma leg­ge di bi­lan­cio". Men­tre sul rial­zo dei tas­si ha det­to: ve­nia­mo da un de­cen­nio di tas­si ne­ga­ti­vi" e que­sto "era un'a­no­ma­lia. Ma il rit­mo so­ste­nu­to del­l'au­men­to dei tas­si è sta­to un er­ro­re gi­gan­te­sco di Fed e Bce che giu­di­ca­ro­no l'in­fla­zio­ne un fe­no­me­no tem­po­ra­neo. Ora ab­bia­mo bi­so­gno di un ap­proc­cio equi­li­bra­to. Per rea­liz­za­re gli obiet­ti­vi am­bien­ta­li l'Eu­ro­pa deve in­ve­sti­re 3.500 mi­liar­di euro, di cui l'I­ta­lia 650 mld. Il Pnrr ne co­pre solo il 10%", ha ri­cor­da­to Bo­no­mi. "Dob­bia­mo an­che so­ste­ne­re i no­stri ge­ne­ro­si si­ste­mi di wel­fa­re di fron­te al de­cli­no de­mo­gra­fi­co". Men­tre sul­la tas­sa su­gli ex­tra­pro­fit­ti ban­ca­ri ha sot­to­li­nea­to: è un er­ro­re ed è ri­schio­sa per la sta­bi­li­tà fi­nan­zia­ria. In­fat­ti, il go­ver­no in Par­la­men­to sarà co­stret­to a mo­di­fi­car­la ra­di­cal­men­te. In­fi­ne - ha ag­giun­to Bo­no­mi - van­no ri­dot­ti in ma­nie­ra strut­tu­ra­le i con­tri­bu­ti pre­vi­den­zia­li per por­ta­re più red­di­to ai la­vo­ra­to­ri e va ef­fet­tua­to un gran­de ri­lan­cio de­gli in­cen­ti­vi In­du­stria 5.0”.

TRILATERALE CONFINDUSTRIA, BDI, MEDEF: L’EUROPA ADOTTI FONDI COMUNI PER RENDERE PIU’ COMPETITIVA L’INDUSTRIA


Con­fin­du­stria, Bdi e Me­def han­no fir­ma­to a Ber­li­no una di­chia­ra­zio­ne con­giun­ta in cui chie­do­no a Com­mis­sio­ne Ue e ri­spet­ti­vi go­ver­ni na­zio­na­li di raf­for­za­re la com­pe­ti­ti­vi­tà e l’u­ni­tà del­l’Eu­ro­pa com­pien­do più ampi sfor­zi fra l'al­tro nel per­se­gui­re una mag­gio­re au­to­no­mia stra­te­gi­ca, fi­nan­zia­re la tran­si­zio­ne ver­de e crea­re un qua­dro nor­ma­ti­vo fa­vo­re­vo­le alle im­pre­se. La fir­ma è sta­ta ap­po­sta dai pre­si­den­ti del­le tre as­so­cia­zio­ni - Car­lo Bo­no­mi per Con­fin­du­stria, Sieg­fried Rus­swurm (Bdi) e Fa­bri­ce Le Sa­ché (Me­def) - in una ce­ri­mo­nia pres­so l'Am­ba­scia­ta d'I­ta­lia a Ber­li­no al ter­mi­ne del­la pri­ma del­le due gior­na­te del V Bu­si­ness Fo­rum Tri­la­te­ra­le. La di­chia­ra­zio­ne si ar­ti­co­la in tre pun­ti, con proposte sulla si­cu­rez­za eco­no­mi­ca del­l'Eu­ro­pa, sulla po­li­ti­ca in­du­stria­le per una mag­gio­re au­to­no­mia stra­te­gi­ca e si­cu­rez­za eco­no­mi­ca e sull’incremento di com­pe­ti­ti­vi­tà delle imprese at­tra­ver­so un qua­dro nor­ma­ti­vo fa­vo­re­vo­le. E in merito alla po­li­ti­ca in­du­stria­le europea, le tre or­ga­niz­za­zio­ni ritengono prioritario individuare so­lu­zio­ni per affrontare la tran­si­zio­ne ver­de e digitale, raf­for­za­re l'in­du­stria eu­ro­pea del­la di­fe­sa e pro­muo­ve­re il com­mer­cio in­ter­na­zio­na­le.

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