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Sette giorni - newsletter di Confindustria del 7 giugno 2024


I temi della settimana 

  

INDUSTRIA 5.0, ORSINI: POLITICA MANTENGA GLI IMPEGNI. PER LA PROSSIMA LEGGE DI BILANCIO CONFERMARE IL CUNEO FISCALE 

“Bene gli im­pe­gni pre­si sul pal­co. La cosa più im­por­tan­te emer­sa ne­gli ul­ti­mi gior­ni è che l'i­deo­lo­gia an­tin­du­stria­le in Eu­ro­pa è fi­ni­ta e deve fi­ni­re. Tut­ti han­no ca­pi­to che sen­za im­pre­se non c'è be­nes­se­re, se man­ca l'in­du­stria crol­la tut­to il si­ste­ma. Que­sto vuol dire che ab­bia­mo già ot­te­nu­to un gran ri­sul­ta­to. Gli im­pe­gni sono tan­ti, spe­ro non sia­no solo elet­to­ra­li, mo­ni­to­re­re­mo”. Così il Pre­si­den­te Ema­nue­le Or­si­ni ha in­di­ca­to le prio­ri­tà, an­che in vi­sta del­la pros­si­ma leg­ge di bi­lan­cio, con­clu­den­do il con­ve­gno dei Gio­va­ni im­pren­di­to­ri a Ra­pal­lo. Per quan­to ri­guar­da la leg­ge di bi­lan­cio, per Or­si­ni va con­fer­ma­to il ta­glio al cu­neo fi­sca­le: “Mi fa pia­ce­re che si par­li di spen­ding re­view. Non si farà dal­l'og­gi al do­ma­ni, ma van­no indirizzate le ri­sor­se verso i capitoli di sviluppo, quindi In­du­stria 5.0 e cuneo fi­sca­le e pia­no casa. Ab­bia­mo bi­so­gno di ri­spo­ste per le im­pre­se, primo fra tutti assicurare la cer­tez­za del di­rit­to. No a nor­me re­troat­ti­ve, che met­te­reb­be­ro in cri­si la fi­du­cia tra im­pre­se e isti­tu­zio­ni”. Secondo il Presidente, la po­li­ti­ca in­du­stria­le va ri­mes­sa al cen­tro, in Ita­lia e in Eu­ro­pa, per au­men­ta­re com­pe­ti­ti­vi­tà e pro­dut­ti­vi­tà: “In un Pae­se come il no­stro, che espor­ta 680 mi­liar­di di pro­dot­to, non pos­sia­mo pen­sa­re di chiu­de­re con­fi­ni o di li­mi­ta­re gli in­ter­scam­bi. Una cosa che pos­sia­mo fare nel no­stro Pae­se è sem­pli­ce: al­me­no non dia­mo in­cen­ti­vi go­ver­na­ti­vi a pro­dot­ti che non ven­go­no fat­ti o in Ita­lia o in Eu­ro­pa”. “Ab­bia­mo av­via­to – ha annuciato inoltre Orsini nel corso dell'e­ven­to Made In Ita­ly  Uni­ci al mon­do de Il Gior­na­le - un'ot­ti­ma in­ter­lo­cu­zio­ne con il mi­ni­stro Urso. Pen­sia­mo che la stra­da giu­sta sia una spin­ta for­te agli in­vestimen­ti, che ne­gli ul­ti­mi tre tri­me­stri han­no su­bi­to una fre­na­ta. In­du­stria 5.0 è la via. Il mi­ni­stro ci ha ras­si­cu­ra­to che i de­cre­ti at­tua­ti­vi sa­ran­no va­ra­ti en­tro fine giu­gno e que­sto con­sen­ti­rà di pro­gram­ma­re gli in­ve­sti­men­ti”, ha poi ag­giun­to il Pre­si­den­te in­ter­ve­nen­do a mar­gi­ne del­l’As­sem­blea ge­ne­ra­le di Uci­ma.

  

PIANO CASA: ORSINI, ALLOGGI A BASSO COSTO PER LAVORATORI GIOVANI E STRANIERI È ASSE PORTANTE PER COLMARE MISMATCH DOMANDA OFFERTA 

“Ci pre­sen­te­re­mo con un pro­get­to, dob­bia­mo es­se­re at­trat­ti­vi e con­cre­ti. Ho già in­con­tra­to un fon­do im­por­tan­te, in­ter­na­zio­na­le. Un af­fit­to non può es­se­re più del 25-30% del­lo sti­pen­dio di un gio­va­ne. Ser­ve an­che un pat­to con le Re­gio­ni per re­cu­pe­ra­re im­mo­bi­li dal de­gra­do ur­ba­no”. Così il Pre­si­den­te di Confindustria, Emanuele Orsini, af­fron­tando il tema del pia­no casa al convegno di Rapallo. “Un modo - ha ag­giun­to - per dare ri­spo­ste ai gio­va­ni e agli stranieri che si spo­stano per la­vo­ro”. In­ter­ve­nen­do a mar­gi­ne del­l’As­sem­blea ge­ne­ra­le di Uci­ma, Orsini ha poi affermato: “ac­co­glia­mo con fa­vo­re le di­chia­ra­zio­ni del mi­ni­stro Urso che ha det­to di ave­re av­via­to un con­fron­to con il mi­ni­stro Gior­get­ti sul­la no­stra pro­po­sta di un pia­no casa. Una del­le mag­gio­ri cri­ti­ci­tà che han­no le im­pre­se è tro­va­re pro­fi­li pro­fes­sio­na­li ido­nei. Ab­bia­mo un gap tra do­man­da e of­fer­ta di la­vo­ro del 50%, che nel mec­ca­tro­ni­co ar­ri­va a toc­ca­re pun­te del 70%. Un di­sal­li­nea­men­to che vale 38 mld di euro. Uno de­gli assi por­tan­ti su cui la­vo­ra­re sono gli al­log­gi a co­sti ac­ces­si­bi­li per i la­vo­ra­to­ri, gio­va­ni e quel­li stra­nie­ri”. 

FORUM ITALIA- FRANCIA, ORSINI: SERVE MERCATO UNICO ENERGIA E NUOVO MIX ENERGETICO. NUCLEARE PULITO ENERGIA COSTANTE, POTENZIARE SPERIMENTAZIONE SU MICROREATTORI   

“In­sie­me agli im­pren­di­to­ri fran­ce­si ab­bia­mo in­di­vi­dua­to le azio­ni che oc­cor­ro­no per la sal­va­guar­dia del­la Ue, stia­mo per­den­do trop­pe po­si­zio­ni ri­spet­to a Usa, Cina, In­dia. La dop­pia tran­si­zio­ne che ci ha fat­to per­de­re com­pe­ti­ti­vi­tà. Non si può fare a meno di pen­sa­re ad un nuo­vo In­du­strial Act”. Ha af­fer­ma­to il Pre­si­den­te di Con­fin­du­stria, Ema­nue­le Or­si­ni, al fo­rum fran­co-ita­lia­no di Pa­ri­gi. “L’Eu­ro­pa non può fare a meno di un’in­du­stria for­te. Le pa­ro­le chia­ve sono com­pe­ti­ti­vi­tà, in­du­stria e in­ve­sti­men­ti” ha det­to Or­si­ni ri­lan­cian­do l’i­dea di un Fon­do so­vra­no eu­ro­peo che do­vrà mo­bi­li­ta­re fino a 500 mld di in­ve­sti­men­ti. Tra i pun­ti di con­ver­gen­za del­le due as­so­cia­zio­ni il tema ener­gia con­si­de­ra­to un fat­to­re prio­ri­ta­rio di com­pe­ti­ti­vi­tà: un nuo­vo mix ener­ge­ti­co, raf­for­za­re la spe­ri­men­ta­zio­ne sui mi­cro­reat­to­ri in Ita­lia e in­cen­ti­var­ne lo svi­lup­po, per so­ste­ne­re una fi­lie­ra “fon­da­men­ta­le” tan­to per la de­car­bo­niz­za­zio­ne quan­to per l'in­di­pen­den­za ener­ge­ti­ca. "Le im­pre­se ita­lia­ne – ha sot­to­li­nea­to Ema­nue­le Or­si­ni – sono pron­te alla sfi­da del nu­clea­re". Se­con­do i cal­co­li di via­le del­l'A­stro­no­mia sa­reb­be­ro un'ot­tan­ti­na le azien­de già at­ti­ve nel­la ma­nu­ten­zio­ne dei reat­to­ri nu­clea­ri in giro per il mon­do. Un dato che im­po­ne di ra­gio­na­re ap­pun­to sul mix ener­ge­ti­co che, ha evi­den­zia­to il lea­der de­gli in­du­stria­li, “va ri­vi­sto". L'e­ner­gia nu­clea­re in­fat­ti “pro­du­ce a pro­du­zio­ne con­ti­nua” e dun­que è im­pel­len­te “ca­pi­re le nuo­ve at­tua­zio­ni e quan­to sarà ve­lo­ce rea­liz­zar­le nel no­stro Pae­se". Per que­sto il Go­ver­no deve po­ten­zia­re la nor­ma per le spe­ri­men­ta­zio­ni dei mi­cro­reat­to­ri (MRM) di ener­gia nu­clea­re in Ita­lia, ha det­to Or­si­ni, ri­cor­dan­do il pro­fon­do gap – "fino a quat­tro vol­te" – ri­spet­to al co­sto del­l'e­ner­gia al­l'in­ter­no del pe­ri­me­tro Ue che ren­de in­di­spen­sa­bi­le l'ap­pro­do ad "un co­sto uni­co eu­ro­peo del­l'e­ner­gia". Inol­tre "van­no rea­liz­za­ti  gas re­lea­se ed e­ner­gy re­lea­se" per­ché "in Eu­ro­pa ci sono pae­si che pa­ga­no l'e­ner­gia quat­tro vol­te meno di noi", ha con­clu­so. La de­car­bo­niz­za­zio­ne deve es­se­re fat­ta nei tem­pi giu­sti per­ché non ci pos­sia­mo per­met­te­re di per­dere com­pe­ti­ti­vi­tà ver­so Pae­si che non fan­no i com­pi­ti a casa. Per que­sto è in­di­spen­sa­bi­le che in Eu­ro­pa il co­sto del­l'e­ner­gia sia ugua­le per tut­ti”. Ha ribadito Ema­nue­le Or­si­ni, al­l'e­ven­to "Made In Ita­ly - Uni­ci al mon­do" de Il Gior­na­le.

  

MEZZOGIORNO, MAZZUCA: COSTRUIAMO INSIEME UNA STRATEGIA.  SERVE NUOVA NARRAZIONE, POSSIBILE INVERTIRE LA ROTTA; A BREVE INCONTRO CON FITTO 

“È il mo­men­to di im­pe­gnar­ci an­co­ra di più per su­pe­ra­re i di­va­ri tra Nord e Sud. Oggi ci sono le con­di­zio­ni per po­ter­lo fare: il Mez­zo­gior­no ha gran­di dri­ver di cre­sci­ta, da cui dob­bia­mo par­ti­re per in­ver­ti­re la rot­ta, a co­min­cia­re da una nuo­va nar­ra­zio­ne”. Così Na­ta­le Maz­zu­ca, Vice Pre­si­den­te di Con­fin­du­stria per le Po­li­ti­che stra­te­gi­che per lo Svi­lup­po del Mez­zo­gior­no, in un’in­ter­vi­sta al So­le24O­re. “Bi­so­gna ac­ce­le­ra­re sul­l’u­so del­le ri­sor­se. Sia­mo in­die­tro sul PNRR e sui pro­get­ti le­ga­ti ai fon­di di coe­sio­ne. Ser­ve l’im­pe­gno di tut­ti, im­pre­se e isti­tu­zio­ni, non pos­sia­mo per­de­re que­st'oc­ca­sio­ne, per­ché non tor­na. Chie­dia­mo quin­di una spin­ta os­ses­si­va sul­l’at­tua­zio­ne del Pia­no”. Sul­la Zes Uni­ca, il VP ha det­to che “i tem­pi lun­ghi con cui sono ar­ri­va­te le ri­sor­se e la sca­den­za a no­vem­bre 2024 stan­no pro­vo­can­do un ef­fet­to di in­cer­tez­za e di fre­no. Gli in­ve­sti­men­ti van­no pia­ni­fi­ca­ti e ne­ces­si­ta­no di una pro­spet­ti­va plu­rien­na­le, che man­ca. Per que­sto stia­mo la­vo­ran­do con la Strut­tu­ra di Mis­sio­ne in vi­sta del pia­no Stra­te­gi­co”. Sul Dl Coe­sio­ne, che pre­ve­de bo­nus per le nuo­ve as­sun­zio­ni, per Maz­zu­ca non sono mol­to in li­nea con le esi­gen­ze del­le im­pre­se per­ché “si trat­ta di bo­nus li­mi­ta­ti nel tem­po e de­sti­na­ti a una pla­tea di la­vo­ra­to­ri cir­co­scrit­ta”.


Su De­con­tri­bu­zio­ne Sud, se­con­do il VP in que­sti anni è sta­ta “una mi­su­ra es­sen­zia­le per at­te­nua­re i di­va­ri di com­pe­ti­ti­vi­tà ma il ter­mi­ne a metà anno met­te in dif­fi­col­tà le im­pre­se ri­spet­to a ba­si­la­ri esi­gen­ze di pro­gram­ma­zio­ne. Chie­dia­mo di ne­go­zia­re quan­to­me­no un’e­sten­sio­ne fino alla fine del 2024. Que­sta in­cer­tez­za non aiu­ta. Ser­vo­no re­go­le chia­re e sta­bi­li e mi­su­re strut­tu­ra­li. Per que­sto, in­ten­do met­te­re al cen­tro del mio man­da­to la co­stru­zio­ne di una stra­te­gia che, an­che fa­cen­do leva su idee e mi­su­re esi­sten­ti, per­se­gua due obiet­ti­vi: co­strui­re fi­lie­re pro­dut­ti­ve dif­fu­se e com­pe­ti­ti­ve in­tor­no al nu­cleo di im­pre­se ec­cel­len­ti e, al con­tem­po, af­fron­ta­re quei gap an­che di con­te­sto che oggi li­mi­ta­no il fare im­pre­sa al Sud”. Maz­zu­ca ha poi ri­mar­ca­to la sua in­ten­zio­ne di in­con­tra­re al più pre­sto il Mi­ni­stro Fit­to: “le mie pa­ro­le chia­ve sono dia­lo­go e par­te­ci­pa­zio­ne e Con­fin­du­stria è pron­ta a dare il pro­prio con­tri­bu­to. Ser­ve un’al­lean­za di si­ste­ma che coin­vol­ga am­mi­ni­stra­zio­ne cen­tra­le, re­gio­na­le, im­pre­se. Ci sono tut­ti gli in­gre­dien­ti af­fin­ché il Sud re­cu­pe­ri ter­re­no e cre­sca". 

 

 

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