I temi della settimana
INDUSTRIA 5.0, ORSINI: POLITICA MANTENGA GLI IMPEGNI. PER LA PROSSIMA LEGGE DI BILANCIO CONFERMARE IL CUNEO FISCALE
“Bene gli impegni presi sul palco. La cosa più importante emersa negli ultimi giorni è che l'ideologia antindustriale in Europa è finita e deve finire. Tutti hanno capito che senza imprese non c'è benessere, se manca l'industria crolla tutto il sistema. Questo vuol dire che abbiamo già ottenuto un gran risultato. Gli impegni sono tanti, spero non siano solo elettorali, monitoreremo”. Così il Presidente Emanuele Orsini ha indicato le priorità, anche in vista della prossima legge di bilancio, concludendo il convegno dei Giovani imprenditori a Rapallo. Per quanto riguarda la legge di bilancio, per Orsini va confermato il taglio al cuneo fiscale: “Mi fa piacere che si parli di spending review. Non si farà dall'oggi al domani, ma vanno indirizzate le risorse verso i capitoli di sviluppo, quindi Industria 5.0 e cuneo fiscale e piano casa. Abbiamo bisogno di risposte per le imprese, primo fra tutti assicurare la certezza del diritto. No a norme retroattive, che metterebbero in crisi la fiducia tra imprese e istituzioni”. Secondo il Presidente, la politica industriale va rimessa al centro, in Italia e in Europa, per aumentare competitività e produttività: “In un Paese come il nostro, che esporta 680 miliardi di prodotto, non possiamo pensare di chiudere confini o di limitare gli interscambi. Una cosa che possiamo fare nel nostro Paese è semplice: almeno non diamo incentivi governativi a prodotti che non vengono fatti o in Italia o in Europa”. “Abbiamo avviato – ha annuciato inoltre Orsini nel corso dell'evento Made In Italy Unici al mondo de Il Giornale - un'ottima interlocuzione con il ministro Urso. Pensiamo che la strada giusta sia una spinta forte agli investimenti, che negli ultimi tre trimestri hanno subito una frenata. Industria 5.0 è la via. Il ministro ci ha rassicurato che i decreti attuativi saranno varati entro fine giugno e questo consentirà di programmare gli investimenti”, ha poi aggiunto il Presidente intervenendo a margine dell’Assemblea generale di Ucima.
PIANO CASA: ORSINI, ALLOGGI A BASSO COSTO PER LAVORATORI GIOVANI E STRANIERI È ASSE PORTANTE PER COLMARE MISMATCH DOMANDA OFFERTA
“Ci presenteremo con un progetto, dobbiamo essere attrattivi e concreti. Ho già incontrato un fondo importante, internazionale. Un affitto non può essere più del 25-30% dello stipendio di un giovane. Serve anche un patto con le Regioni per recuperare immobili dal degrado urbano”. Così il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, affrontando il tema del piano casa al convegno di Rapallo. “Un modo - ha aggiunto - per dare risposte ai giovani e agli stranieri che si spostano per lavoro”. Intervenendo a margine dell’Assemblea generale di Ucima, Orsini ha poi affermato: “accogliamo con favore le dichiarazioni del ministro Urso che ha detto di avere avviato un confronto con il ministro Giorgetti sulla nostra proposta di un piano casa. Una delle maggiori criticità che hanno le imprese è trovare profili professionali idonei. Abbiamo un gap tra domanda e offerta di lavoro del 50%, che nel meccatronico arriva a toccare punte del 70%. Un disallineamento che vale 38 mld di euro. Uno degli assi portanti su cui lavorare sono gli alloggi a costi accessibili per i lavoratori, giovani e quelli stranieri”.
FORUM ITALIA- FRANCIA, ORSINI: SERVE MERCATO UNICO ENERGIA E NUOVO MIX ENERGETICO. NUCLEARE PULITO ENERGIA COSTANTE, POTENZIARE SPERIMENTAZIONE SU MICROREATTORI
“Insieme agli imprenditori francesi abbiamo individuato le azioni che occorrono per la salvaguardia della Ue, stiamo perdendo troppe posizioni rispetto a Usa, Cina, India. La doppia transizione che ci ha fatto perdere competitività. Non si può fare a meno di pensare ad un nuovo Industrial Act”. Ha affermato il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, al forum franco-italiano di Parigi. “L’Europa non può fare a meno di un’industria forte. Le parole chiave sono competitività, industria e investimenti” ha detto Orsini rilanciando l’idea di un Fondo sovrano europeo che dovrà mobilitare fino a 500 mld di investimenti. Tra i punti di convergenza delle due associazioni il tema energia considerato un fattore prioritario di competitività: un nuovo mix energetico, rafforzare la sperimentazione sui microreattori in Italia e incentivarne lo sviluppo, per sostenere una filiera “fondamentale” tanto per la decarbonizzazione quanto per l'indipendenza energetica. "Le imprese italiane – ha sottolineato Emanuele Orsini – sono pronte alla sfida del nucleare". Secondo i calcoli di viale dell'Astronomia sarebbero un'ottantina le aziende già attive nella manutenzione dei reattori nucleari in giro per il mondo. Un dato che impone di ragionare appunto sul mix energetico che, ha evidenziato il leader degli industriali, “va rivisto". L'energia nucleare infatti “produce a produzione continua” e dunque è impellente “capire le nuove attuazioni e quanto sarà veloce realizzarle nel nostro Paese". Per questo il Governo deve potenziare la norma per le sperimentazioni dei microreattori (MRM) di energia nucleare in Italia, ha detto Orsini, ricordando il profondo gap – "fino a quattro volte" – rispetto al costo dell'energia all'interno del perimetro Ue che rende indispensabile l'approdo ad "un costo unico europeo dell'energia". Inoltre "vanno realizzati gas release ed energy release" perché "in Europa ci sono paesi che pagano l'energia quattro volte meno di noi", ha concluso. La decarbonizzazione deve essere fatta nei tempi giusti perché non ci possiamo permettere di perdere competitività verso Paesi che non fanno i compiti a casa. Per questo è indispensabile che in Europa il costo dell'energia sia uguale per tutti”. Ha ribadito Emanuele Orsini, all'evento "Made In Italy - Unici al mondo" de Il Giornale.
MEZZOGIORNO, MAZZUCA: COSTRUIAMO INSIEME UNA STRATEGIA. SERVE NUOVA NARRAZIONE, POSSIBILE INVERTIRE LA ROTTA; A BREVE INCONTRO CON FITTO
“È il momento di impegnarci ancora di più per superare i divari tra Nord e Sud. Oggi ci sono le condizioni per poterlo fare: il Mezzogiorno ha grandi driver di crescita, da cui dobbiamo partire per invertire la rotta, a cominciare da una nuova narrazione”. Così Natale Mazzuca, Vice Presidente di Confindustria per le Politiche strategiche per lo Sviluppo del Mezzogiorno, in un’intervista al Sole24Ore. “Bisogna accelerare sull’uso delle risorse. Siamo indietro sul PNRR e sui progetti legati ai fondi di coesione. Serve l’impegno di tutti, imprese e istituzioni, non possiamo perdere quest'occasione, perché non torna. Chiediamo quindi una spinta ossessiva sull’attuazione del Piano”. Sulla Zes Unica, il VP ha detto che “i tempi lunghi con cui sono arrivate le risorse e la scadenza a novembre 2024 stanno provocando un effetto di incertezza e di freno. Gli investimenti vanno pianificati e necessitano di una prospettiva pluriennale, che manca. Per questo stiamo lavorando con la Struttura di Missione in vista del piano Strategico”. Sul Dl Coesione, che prevede bonus per le nuove assunzioni, per Mazzuca non sono molto in linea con le esigenze delle imprese perché “si tratta di bonus limitati nel tempo e destinati a una platea di lavoratori circoscritta”.
Su Decontribuzione Sud, secondo il VP in questi anni è stata “una misura essenziale per attenuare i divari di competitività ma il termine a metà anno mette in difficoltà le imprese rispetto a basilari esigenze di programmazione. Chiediamo di negoziare quantomeno un’estensione fino alla fine del 2024. Questa incertezza non aiuta. Servono regole chiare e stabili e misure strutturali. Per questo, intendo mettere al centro del mio mandato la costruzione di una strategia che, anche facendo leva su idee e misure esistenti, persegua due obiettivi: costruire filiere produttive diffuse e competitive intorno al nucleo di imprese eccellenti e, al contempo, affrontare quei gap anche di contesto che oggi limitano il fare impresa al Sud”. Mazzuca ha poi rimarcato la sua intenzione di incontrare al più presto il Ministro Fitto: “le mie parole chiave sono dialogo e partecipazione e Confindustria è pronta a dare il proprio contributo. Serve un’alleanza di sistema che coinvolga amministrazione centrale, regionale, imprese. Ci sono tutti gli ingredienti affinché il Sud recuperi terreno e cresca".
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