I temi della settimana
EUROPA, BONOMI: SERVE UN’UNIONE COOPERATIVA E INVESTIMENTI PER RESTARE COMPETITIVI CON USA E CINA
“Nel 1996 il pil degli Stati Uniti e dell'Europa a 27 era identico, circa 8mila miliardi. Nel 2023 il pil Usa è stato superiore del 52% rispetto all'Europa. Il motivo è che sono state fatte manovre per stimolare gli investimenti e la crescita”. Anche nel nostro paese, ha spiegato il Presidente Carlo Bonomi, intervistato a Restart su Rai3, “quando sono state fatte manovre espansive, come nel periodo 2020-2024, il rapporto debito-pil è cresciuto solo del 3 per cento. Segno evidente che se puntiamo sulla crescita andiamo nella direzione giusta”. In Ue, anche il patto di stabilità, ha sottolineato ancora Bonomi, va letto “non più come stabilità e crescita, ma come crescita e stabilità, perché è la crescita che dà stabilità”. Serve comunque “una Unione europea cooperativa, l'abbiamo avuta soltanto con la crisi pandemica, con Next Generation Eu. Se vogliamo rispondere alla sfida competitiva di Usa e Cina dobbiamo investire come continente europeo, i singoli stati da soli non ce la possono fare”. Sui governi che Bonomi ha avuto come interlocutore durante gli anni di presidenza ha affermato: “Abbiamo cercato di dare un contributo non in un'ottica partigiana o di categoria, ma convinti che il bene dell'industria sia il bene del paese. Siamo la seconda potenza manifatturiera d'Europa, l'industria italiana è forte, sta stupendo il mondo. Senza industria non c'è l'Italia”. Infine alla domanda sul caso dei dossier Bonomi ha detto: “qualche riflessione va fatta. È particolare pensare che qualcuno possa accedere legalmente a dati sensibili su più di 800 persone e nessuno se ne accorge o controlla. Come ha detto il procuratore nazionale Antimafia diventa difficile pensare che sia stato un singolo a organizzare tutto questo" Ad una domanda sull'eventualità di azioni legali “come Carlo Bonomi, ma anche come Confindustria - ha risposto - abbiamo dato mandato a un legale penalista in quanto siamo parte lesa”.
B7 MARCEGAGLIA: DALLE IMPRESE RACCOMANDAZIONI AI GOVERNI PER LA CRESCITA E PER AFFRONTARE INSIEME LE TRANSIZIONI
“Il B7 è una grande occasione per il nostro paese. La Premier Meloni guiderà i paesi più industrializzati del mondo, noi guideremo le Confindustrie di questi paesi. Credo che questo sia anche un modo per mostrare che siamo un paese serio, che ha sempre avuto rapporti internazionali molto forti e con una grande e forte manifattura. Non dimentichiamo infatti che l’Italia è il secondo più importante paese manifatturiero in Europa”. Così Emma Marcegaglia, B7 Chair, intervistata ieri da Francesco Giorgino nella trasmissione XXI Secolo sui lavori del B7 a guida Confindustria. “Il B7 – ha proseguito Marcegaglia – è composto dalle federazioni industriali dei paesi del G7 e l’obiettivo sarà quello di costruire insieme delle raccomandazioni, fornire delle proposte ai capi di Stato e governo per migliorare la competitività e la crescita, ridurre le diseguaglianze, avere dei paesi più forti, capaci di affrontare le grandi sfide di oggi: le transizioni e i problemi di una geopolitica sempre più complicata. Spero che da parte della politica su questi temi ci sia un grande ascolto". A proposito del claim del B7 “leading the transitions together”, la B7 Chair ha evidenziato che “le transizioni digitali e ambientali sono importanti, ma è esattamente il tema ‘insieme’ che conta. Dobbiamo essere noi paesi del G7 a lavorare insieme, è necessario che gli imprenditori lavorino con i governi, che in questo momento complesso ci sia la volontà di cooperazione e di lavorare a proposte concrete”. Per questo “chiederemo agli stati di fare delle cose, ma saremo noi per primi a prendere degli impegni”. Nella corso della puntata sono state trasmesse anche le interviste agli imprenditori Sonia Bonfiglioli, Marco Hannappel, Maximo Ibarra e Giuseppina Di Foggia, membri dell’advisory board del B7, che hanno intervenuti sui temi in agenda ai lavori: catene globali del valore, transizione ambientale, climatica ed energetica, data economy e digitalizzazione, lavoro e come comune denominatore il tema molto rilevante dell’intelligenza artificiale.
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