Roma, 8 settembre 2023
I temi della settimana
ECONOMIA, BONOMI: INFRASTRUTTURE FONDAMENTALI PER CRESCERE. SPINGERE SU INVESTIMENTI
"Gli investimenti che stanno scendendo e il nodo infrastrutture, con l'ultimo episodio del Monte Bianco, che rivela “il classico male italiano: la mia prima dichiarazione sul tema è del 15 luglio 2022, quasi ogni mese di quest'anno ho denunciato la questione: il traforo chiuderà e sarà un problema non solo della Valle d'Aosta ma di tutto il paese. Poi succede la frana del Frejus e improvvisamente ci svegliamo: finché non c'è un evento catastrofico non ci si accorge che abbiamo un problema di infrastrutture”. Così, dal palco dell'assemblea di Confindustria Emilia Area Centro, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. "Fondamentali per crescere sono le infrastrutture, senza connessioni - ha fatto notare Bonomi - le imprese non riescono a svolgere al meglio il loro lavoro che è quello di creare benessere per il territorio". Quindi "abbiamo necessità assoluta di investire per agganciare le transizioni ambientale, digitale, energetica. Abbiamo bisogno di una politica industriale sia nazionale sia europea che abbia grande attenzione per la manifattura". Negli ultimi mesi l'economia italiana sta frenando e "questo ci deve far riflettere". Bonomi ha ricordato alcuni numeri: "fino al primo trimestre 2022 gli investimenti italiani erano sopra la media del 3,5%; negli ultimi cinque trimestri siamo scesi allo 0,8. Lo diciamo nell'interesse dell'Italia e dell'Europa, senza manifattura non c'è Italia e non c'è Europa". Quanto alla tassa sugli extra profitti per Bonomi "è un prelievo forzoso, un dibattito nato in Europa che prende come riferimento il margine operativo lordo. Solo che questo paese ha un vocabolario che va dalla A alla O. Peccato che alla lettera P c'è il tema produttività, di cui non si parla mai". Bonomi ha poi definito ancora una volta gli industriali "eroi civili perché in questo periodo hanno fatto cose inimmaginabili".
ITALIA-GERMANIA, BARONI: ECONOMIE INTERCONESSE, SCAMBI IN CRESCITA. RALLENTAMENTO GERMANIA PREOCCUPA
“Le transizioni in corso possono essere una grande opportunità, a patto che le si sappia affrontare nel modo giusto: per cominciare, con un approccio di filiera, al di là dei confini geografici del Paese” così ha avvertito Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria di Confindustria, intervistato da QN. “Dobbiamo iniziare a ragionare in termini di continente e quindi, nel nostro caso, di Europa. Di qui il ciclo di incontri, il primo dei quali non poteva che partire dal principale partner commerciale dell’Italia”. E sulle conseguenze della recessione tedesca sul nostro tessuto industriale Baroni ha detto: “Registriamo un rallentamento, soprattutto sul piano degli investimenti. Quella tedesca e la nostra sono due economie interconnesse. La loro aveva cominciato a rallentare un anno fa, quando la nostra era in piena euforia. Le previsioni parlano di un 2024 che non avrà nulla a che vedere con l'anno che ci siamo lasciati alle spalle”. Il presidente della Piccola Industria ha sottolineato, poi, come l’interscambio italo-tedesco “continui a crescere da anni. Nel 2022 era a quota 168 miliardi, contro i 142 del 2021. Nel 2015 era a 108”. Un’interdipendenza reciproca che ha il suo fulcro proprio nel settore manifatturiero, che vale oltre la metà del valore totale degli scambi. L’inflazione e la recessione, tuttavia, evidenziano un parziale calo degli scambi in alcuni settori per il 2023: una situazione che mette a rischio la crescita dell’interscambio e tutto l’ecosistema produttivo che questo alimenta, soprattutto per le piccole imprese. “Le catene del valore e la loro evoluzione rappresentano un elemento di preoccupazione e una sfida strategica per le aziende nei prossimi mesi e anni. Tutelare i rapporti Italia-Germania significa lavorare per vincere questa sfida e sostenere una parte rilevante del nostro tessuto produttivo. Per farlo è necessario implementare politiche industriali comuni: i due sistemi economici sono così interconnessi da rappresentare un unico ecosistema, e pertanto integrare strategie e soluzioni, soprattutto in materia ambientale e digitale, può essere cruciale per aiutare le imprese a far fronte a una nuova fase di stress senza rinunciare a lavorare su priorità non rimandabili, come la transizione ecologica” così ha ribadito Baroni, nel corso dell’evento organizzato a Bologna con AHK Italien – Camera di Commercio Italo-Germanica. Piccola Industria ha avviato, infatti, un confronto con i vertici del procurement di grandi gruppi appartenenti ai principali paesi di esportazione dell’Italia e operanti nei più importanti settori per far comprendere quali opportunità si aprono per le PMI italiane.
SCUOLA, BRUGNOLI: LA RIFORMA DEL GOVERNO VALORIZZA LA FILIERA TECNICA-PROFESSIONALE. NEI PROSSIMI ANNI SERVIRANNO 500MILA PROFILI SPECIALIZZATI
“Finalmente una riforma che riconosce dignità e prestigio a tutta la filiera dell'istruzione tecnica e professionale, e ha come obiettivo preciso quello di favorire la maggiore occupabilità dei giovani, salvaguardando competitività e crescita del Paese”. Così Giovanni Brugnoli, vice presidente per il Capitale umano, ha commentato il Ddl che istituisce la "filiera formativa tecnologico-professionale", e che il governo è pronto a presentare in Cdm la prossima settimana. “Frutto di un lavoro costante di dialogo e di confronto con 11 diversi ministri - ha aggiunto Brugnoli - voglio ringraziare Giuseppe Valditara per aver compreso e riconosciuto l'importanza dell'istruzione tecnica, che ha fatto la fortuna dell'Italia, grazie allo stretto legame con industria e mondo del lavoro, che oggi viene rilanciato. Nei prossimi cinque anni avremo bisogno di 500mila profili di alta specializzazione scientifico-tecnologica, ben 103mila talenti l'anno. Ma scontiamo un mismatch che ormai interessa una assunzione su due e abbiamo alti tassi di disoccupazione giovanile e di Neet. E oggi i numeri in uscita da istituti tecnici, professionali, Its Academy e laureati Stem sono insufficienti a coprire il fabbisogno necessario, complice anche un scarso orientamento verso famiglie e studenti e la forte denatalità in atto. Il Pnrr ha dato la scossa; ora è fondamentale far decollare questa riforma, assieme a quella degli Its Academy. Anzi lancio un appello: tutti - politica, istituzioni, parti sociali -ciascuno per la propria parte", ha concluso Brugnoli. Leggi l’intervista di Giovanni Baroni a Qn e il comunicato stampa congiunto con la camera di commercio italo-germanica
Comments